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L’Associazione contro il bullismo scolastico: una vittima di bullismo fonda un’Associazione

L’Associazione contro il bullismo scolastico (ACBS) è il risultato dell’esperienza personale di Vincenzo, un giovane che ha vissuto episodi di bullismo durante il percorso scolastico. Mentre era adolescente, la notizia del tragico suicidio di una ragazza, vittima di bullismo, ha profondamente colpito Vincenzo, spingendolo a creare l’ACBS nel 2015.

Quest’associazione è composta principalmente da giovani tra i venti e i venticinque anni, molti dei quali hanno sperimentato direttamente il bullismo. Oltre a Vincenzo, il fratello Giuseppe e altri membri sostengono attivamente l’ACBS, condividendo l’obiettivo di contrastare il bullismo e il cyberbullismo.

La sede principale dell’ACBS si trova a Magnago, un piccolo paese nei pressi di Milano, ma ha anche ottenuto spazi da altri Comuni, per condurre incontri e fornire supporto alle vittime di bullismo. L’Associazione si impegna a sensibilizzare la comunità e a prevenire tali episodi nelle scuole attraverso incontri, testimonianze dirette e coinvolgimento di professionisti.

La loro attività si concentra sulla costruzione di progetti collaborativi tra membri, sull’offerta di spazi di ascolto e supporto per le vittime, e sulla realizzazione di interventi preventivi su scala nazionale, puntando a coinvolgere insegnanti, genitori e studenti per sensibilizzarli sulle problematiche legate al bullismo e al cyberbullismo.

Il lavoro sociale all’interno dell’Associazione contro il bullismo scolastico

Il lavoro dell’Associazione contro il bullismo scolastico (ACBS) si basa su un’impostazione collaborativa che coinvolge tutte le sue parti interessate, inclusi sia le vittime che gli assistenti sociali. L’obiettivo principale è garantire interventi efficaci per la popolazione e, in particolare, per coloro che sono vittime di bullismo. ACBS promuove la condivisione delle competenze tra i suoi membri, in cui le conoscenze esperte e le esperienze personali si integrano attraverso attività e incontri decisi collettivamente.

Le discussioni all’interno dell’associazione iniziano identificando le preoccupazioni principali: come affrontare il bullismo nel territorio e come renderlo visibile nonostante spesso sia tenuto nascosto dalle vittime, dai bulli e dai genitori? Durante gli incontri mensili, ogni membro ha la possibilità di esprimere idee e opinioni, e le decisioni vengono prese o almeno condivise all’unanimità per sensibilizzare e supportare le vittime.

Le voci sia degli assistenti sociali che delle vittime sono considerate in modo paritetico. Ad esempio, la proposta scritta per il progetto sul bullismo nelle scuole viene elaborata collettivamente, dando valore alle opinioni di ciascun membro. Questo scambio di conoscenze tra Vincenzo e gli assistenti sociali porta a una prevenzione non basata solo sull’approccio degli operatori, ma coinvolge attivamente le vittime stesse nella progettazione e implementazione delle strategie.

Oltre agli incontri ufficiali, sono fondamentali i momenti informali che favoriscono la conoscenza reciproca e il legame tra vittime e operatori, così come tra le vittime stesse. Questi momenti, come cene o incontri informali, permettono a tutti di partecipare attivamente alla programmazione delle attività dell’associazione. Inoltre, sono occasioni in cui le vittime possono raccontare le proprie esperienze in un contesto di fiducia, supportate anche dal ruolo di Vincenzo come operatore di aiuto naturale.

Questi momenti informali non solo favoriscono la condivisione di esperienze ma contribuiscono a creare legami che vanno oltre il lavoro svolto dall’ACBS. Sono l’opportunità per sviluppare relazioni di amicizia che diventano fondamentali nel fornire un supporto efficace alle vittime di bullismo.

Last modified: 6 Gennaio 2024

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