Bullismo psicologico

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Le mie prime esperienze con il bullismo
sono state alle elementari.
Prima di allora ero sempre stato un
bambino molto vivace,gioioso e felice. Le cose iniziano a cambiare per via di
un spiacevole episodio. Prima di parlarne,vi faccio un piccolo excursus per
farvi capire meglio la situazione.
Io ho una sorella di qualche anno più
grande e più timida di me. Lei ha avuto i primi problemi in questo campo
all’asilo,in quanto non riusciva ad integrarsi bene e per questo veniva
discriminata da certe maestre stronze e dai compagni.
Quando io sono al primo anno delle
elementari lei è quasi alla fine. Ed è proprio in questo periodo che avviene il
primo episodio di bullismo e mancanza di rispetto nei miei confronti. Infatti
un giorno,fuori dalla scuola alcuni suoi compagni di classe(alcuni di questi
diventati da grandi gentaglia)mi chiedono se sono il fratello e alla mia
risposta,detta anche con un pizzico di orgoglio, affermativa si mettono a
ridermi in faccia. 

Questo fatto mi modifica la vita: il
venire a sapere che una persona a te vicina viene ridicolizzata e trattata
male, per un bambino è molto difficile da accettare. Inizio a chiudermi quasi
per empatia e solidarietà con mia sorella,matura in me il rifiuto verso la
violenza, la prevaricazione e l’ingiustizia,mentre quasi tutti gli altri
bambini ne vengono attratti(gli piacciono le armi,disegnano aerei militari e
iniziano le prime prevaricazioni per farsi vedere), e preferisco concentrami su
cose come i trilobiti, e più in là la storia, divento un bambino
sensibile,molto gentile,buono e fragile. I primi 3 anni vanno abbastanza bene, tranne
per degli episodi che riguardano un mio amico che viene preso in giro dagli
insegnanti perché non è bravo in matematica e in generale e quindi viene
etichettato come asino e “tonto” da quasi tutta la classe, ed inoltre
viene preso in giro anche perché ha dei tic,visto che alza ripetutamente le
spalle(cosa che col tempo scomparirà,ma che gli ha lasciato luna sorta di
odio/fobia per la scuola,tanto che non si è nemmeno diplomato e ora lavora,mentre
caratterialmente non mi sembra li ha lasciato forti segni,visto che è sempre
stato ed è molto estroverso).
Per me è in 3 elementare che cominciano
i problemi. Il primo atto di bullismo psicologico avviene alla mensa scolastica
ad opera di due miei compagni di classe,con cui tra l’altro ci
“uscivo” pure(visto che essendo in un paese,alla fine ci si conosce
un pò tutti,e da piccoli ci si frequenta quasi tutti),di cui uno
particolarmente benestante,viziato,e “fighetto” della classe,quello
più cercato dalle femmine,e l’altro,suo cugino tra l’altro,di condizione
medio/bassa,in teoria un amico al tempo,con cui spesso andavo le mattine a
scuola, a volte buono ma la maggior parte delle volte cattivo e sadico nei miei
confronti, perlomeno a scuola(alle medie questo ne ha combinate di cotte e di
crude contro di me,ma per fortuna al giorno d’oggi è migliorato e sembra che
sia cambiato,almeno dall’ultima volta che l’ho visto dopo tanto tempo,ci siamo
addirittura abbracciati..).
Ebbene questi due mi mettono in soggezione
fissandomi negli occhi, e in modo suggestionante mi dicono che mia madre gli ha
detto che ero un “malato di mente”,un'”handiccapato” e cose
del genere:loro sapendo che ero sensibile e fragile,e quindi abbastanza
suggestionabile ne hanno approfittato. Nonostante sapessi che erano tutte
falsità lo chiesi pure a mia madre se era vera questa storia, e chiaramente non
lo era,ma la cosa mi ferì molto. Da lì le prese in giro,gli insulti
continuarono, mi davano del “frocio”, della merda, e siccome mi ero
interessato agli ideali e agli insegnamenti cristiani veri mi dicevano che da
grande sarei diventato cattivo, un criminale, avrei ucciso persone e cose del
genere,oppure raccontavano volutamente per suggestionarmi storie che parlavano
di diavoli, di violenza e cose macabre, mi davano pure del “figlio di
puttana” e mille altre cose.  
Tutte queste cose nonostante sapessi che
fossero falsità mi facevano male e spesso mi facevano sentire in
colpa,sopratutto quella che sarei diventato un criminale, visto che al tempo
c’era ancora(e c’è ancora) il pregiudizio verso le persone più timide e/o
introverse che se non reagivano si diceva che potessero diventare criminali,e
quindi bisognava provocarle nel modo più cattivo possibile per farli reagire e
tornare alla “normalità”.Un’altro episodio fondamentale è stato
quando in classe i soliti che mi prendevano in giro mi hanno fatto uno
“scherzo” mettendosi con tutti gli altri compagni in un angolo
fissandomi e bisbigliando, facendo finta di parlare male di me.
Ci sono anche altri episodi, ma per ora
mi fermo qui.

Last modified: 17 Settembre 2023