Bullismo, ragazza disabile salta la gita: i compagni non la vogliono in stanza

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Ancora una disabile vittima di bullismo.
Le parole spese per censurare aggressività, inciviltà e disumanità verso i
deboli, i disabili e i ragazzi in difficoltà non servono a nulla, se l’omertà e
l’ignavia spesso degli stessi docenti e delle istituzioni scolastiche non fanno
quadrato per isolare i violenti e le famiglie che spesso – va detto-  li
sostengono. Si sta andando verso una pericolosa china che pressappoco si può
sintetizzare così: anche il bullo va tutelato. Possibile? Possibile. Lo
dimostra una volta di più una vicenda accaduta in una scuola media di Legnano,
in provincia di Milano, che rischia di provocare una nuova ondata di polemiche.
Protagonista involontaria una ragazzina diversamente abile, costretta a
rinunciare alla gita organizzata dalla classe (destinazione Austria, Salisburgo
e campo di concentramento di Mauthasen) solamente perché nessuno dei suoi
compagni ha accettato di dormire in stanza con lei.
Tam tam dei compagni di classe contro la
disabile
I genitori della ragazzina disabile sono
venuti a conoscenza di messaggi inviati dai compagni su WhatsApp, all’interno
dei quali vi erano contenute delle offese gratuite nei confronti della figlia,
oltre al fatto che venga tirata in ballo una responsabilità definita “troppo
grande”. Il caso è stato segnalato dai genitori che hanno chiarito che la
ragazza è del tutto autonoma, sul piano fisico, al punto tale da
frequentare persino gli scout. Si sono rivolti agli insegnanti della figlia
chiedendo loro di non “farsi influenzare” ma a quanto risulta, l’unica
risposta arrivata è quella dell’agenzia viaggi che, addirittura, ha chiesto
loro di versare l’importo (modesto) della penale per la mancata partecipazione
alla gita. Il danno e la beffa. I genitori avviliti hanno persino rivolto un
appello agli altri ragazzi della classe della figlia: «I compagni di classe ci
ripensino, si può sempre sbagliare e rimediare”. Nessuna risposta.
Il bullismo che nessuno combatte
Si è deciso così di coinvolgere in
questo ennesimo caso di bullismo il provveditorato, si è persino scritto al
Ministero dell’Istruzione. L’Usr (Ufficio scolastico regionale) ha risposto
confermando la propria intenzione di seguire da vicino il caso, anche tenendo
conto del fatto che la preside proprio in questi giorni è venuta a mancare. La
madre della ragazzina è disperata e ha invocato l’intervento dello Stato, ma
prima ancora delle  istituzioni si è rivolta, da mamma, ancora una volta
agli altri studenti. «Devono capire che qui si tratta di umanità, ancor prima
che di educazione civica. Non è possibile mandare i ragazzi in gita dopo quello
che è successo», ha ribadito stigmatizzando un episodio pieno di «disumanità e
di enorme ingiustizia» e di ingiustificabile atteggiamento dei compagni di
classe. E dei loro genitori, con ogni evidenza privi di qualunque cosa che
somigli alla solidarietà, alla sensibilità. Egoismo puro. «Ancora non abbiamo
avuto il coraggio di dare la notizia a nostra figlia».
(http://www.secoloditalia.it/2016/04/gita-negata-ragazza-disabile-i-compagni-non-vogliamo-in-stanza/)

Last modified: 17 Settembre 2023