«Sei una buona a nulla, non vali niente, non fai sport, che cosa servi a questo mondo?Buttati giù, suicidati, non vali niente, fatti male da sola perchè servi solo a noi per divertimento».
E’ soltanto una delle frasi che venivano rivolte alla ragazzina dodicenne di Pordenone che, il 18 gennaio scorso, ha tentato il suicidio perché minacciata e vessata più volte dai bulli in classe.
Secondo gli inquirenti che indagano sulla vicenda, «la ragazzina appare molto coinvolta emotivamente: la voce è incerta e tremolante così come tutto il suo corpo».
Sono i verbali dell’indagine aperta sul conto della dirigente scolastica e degli insegnanti quelli che sono emersi, nelle ultime ore, circa il caso scoppiato della città del Noncello.
Da essi si evince che due ragazzini, un italiano e un bosniaco, facevano in classe il bello e il cattivo tempo, con dalla loro la legge visto che, ancora sotto i 14 anni, risultano totalmente inimputabili.
Di qui i problemi per le dirigente scolastica Stefania Mamprin e per gli insegnanti della media centro storico, finiti sotto la lente della procura della Repubblica nell’ambito di un fascicolo aperto per concorso omissivo in ati persecutori.
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Last modified: 23 Settembre 2023