La storia di Stefania

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Sono una ragazzina di 13 anni che frequenta la
scuola media di Burolo, in provincia di Torino.
Fin da piccola io sono sempre stata me stessa ma
questo alle altre persone non piaceva, così è cominciato il tutto.
Io sono normale: mi diverto, non sono come i miei
coetanei (non mi vesto come loro, non attiro molta attenzione su me stessa,
sono di statura bassa e un po’ in carne, sono dislessica, leggo molti libri per
cui il mio linguaggio è diverso dal loro. Parlo in maniera più da grande
rispetto a loro). Nella quotidianità io riesco a comunicare molto facilmente
con persone molto più grandi, capendo il filo del discorso.
Mi è sempre piaciuto andare a scuola e studiare, non
tantissimo ma il giusto, e sono riuscita a prendere dei buoni voti ma qualche
tempo fa è cambiato tutto. Odio la scuola, odio sentire nominare la
scuola.  Odio sentire mia mamma che dice
fai i compiti, fai lo zaino. Per me queste parole sono come tornare alla realtà
che il giorno dopo devo attraversare il cancello che mi conduce dalle persone
che continuano a prendermi in giro quando passo o solamente mi vedono. Le loro
parole all’inizio non facevano male ma poi piano, piano iniziarono a farmi
male. Sentire sempre “sei grassa, guardate chi sta passando, si è vestita di
nuovo uguale,bassa, non meriti i tuoi voti sono per l’insegnante che viene a
casa tua, tu non studi fai finta”. Quello che dicono mi sta facendo calare
ancora di più l’autostima in me stessa.
Mi chiedo qual è il mio problema per aver scatenato
in loro tutto questo. Cos’ ho di sbagliato,perché me.
Il mio unico rifugio sono i libri li dentro la vita
è molto bella, rilassante, mi fa dimenticare tutto il resto.
La mia ex migliore amica appena ha capito che io non
sono uguale agli altri mi ha voltato le spalle e si è unita al branco che mi
prende in giro.
La ragazza che più mi odia è quella che comanda,
però lei non si tocca “poverina è un caso sociale”. So che tra pochi mesi è
finita ma io non riesco più a tornare lì. Quindi la mia unica soluzione è
quella di NON ANDARE PIU’ A SCUOLA, NO COMPITI E DÌ FARMI
BOCCIARE MA SOPRATTUTTO DI CAMBIARE SCUOLA.
Io non sono capace di offendere e rispondere ma
soprattutto di voltare le spalle agli amici. Non sono mai riuscita a spiegare
niente ai miei genitori, non trovavo le parole per esprimermi o semplicemente
non volevo che loro scoprissero tutto. Ma loro hanno capito da soli. Un giorno
in tv c’erano le Iene che parlavano di bullismo, la mamma mi ha chiamato è ha
visto l’espressione del mio viso mentre ascoltavo una ragazzina che come me ha
vissuto questa esperienza. A quel punto mamma e papà mi hanno chiesto la
conferma ed io ho parlato.
Gli ho spiegato che io conosco un piccola parte dei
nomi di queste ragazzi.
Nell’arco di quest’ anno ho scritto una lettera di
sfogo alla mia professoressa di matematica, lei all’inizio aveva capito e
allora  mi controllava. In questo periodo
quei ragazzi mi lasciavano in pace. Quando la mia professoressa smise di
controllare loro hanno ricominciato peggio di prima.
Come faccio a tornare a scuola e affrontare loro??
Perché di notte non riesco a dormire??
Perché ho la mente chiusa e non riesco più ad
assimilare niente?
Come mai non riesco a studiare e stare attenta?
Su cosa posso sfogarmi? Sul cibo?
In questo periodo non sto mangiando  nei pasti principali. Ma fuori dai pasti
mangio tante schifezze, pure di nascosto, ma solo così riesco a sfogarmi.
Quindi sono sbagliata io?
Anche se chi mi vuole bene mi dice il contrario?
Il peggio è che molti di loro sono i miei ex
compagni delle elementari.
So che scritta così può a molti una crisi
adolescenziale, ma io ci sto davvero male.

Questa è la mia storia.

Last modified: 23 Settembre 2023