Flavia: tra bullismo e cyberbullismo

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Il 7 febbraio 2017 si celebra la prima giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo nelle scuole.

Questa data coincide con il “Safer Internet Day” dedicato a sensibilizzare le persone sul corretto uso di Internet e tutelare soprattutto i giovani dai pericoli che si celano dietro la rete.

Flavia Rizza è una ragazza che ha subito atti di bullismo e cyberbullismo e oggi porta la sua testimonianza in giro per l’Italia col progetto “Una vita da Social” per combattere queste forme di violenza.

Purtroppo Flavia è stata vittima di queste due forme di violenza sin dalla prima adolescenza e ha lottato affinché le sue sofferenze terminassero.

La ragazza, che ora ha 22 anni, racconta che sia stata bersaglio dei bulli da quando frequentava la terza elementare sino alla prima metà del liceo. All’inizio era il bulletto e chi lo seguiva a deridere Flavia per il suo aspetto fisico in quanto la ragazza soffre di obesità, oppure le rompevano il materiale scolastico, tipo penne e quaderni.

Passando alle scuole medie la situazione non cambiò in quanto il bullo che la prendeva di mira alle scuole elementari, frequentava la sua stessa classe. Questo ragazzo continuò a vessare Flavia aiutato da alcuni ripetenti, gli atti erano verbali e anche fisici come percosse e bruschi spintoni in mezzo alla strada mentre passavano macchine o anche per recuperare il suo zaino. Varie volte la ragazza ha corso il rischio che la situazione degenerasse in modo tragico. Flavia riferisce questi atti violenti ai genitori e chiede loro che vadano a prenderla fuori scuola. Questi bulli mal sopportavano la compagnia in quanto aveva un buon rendimento scolastico e le piaceva dialogare con i docenti e per questi motivi la ritenevano una “lecchina” che voleva piacere ai professori.

L’anno seguente la situazione è degenerata in quanto dal bullismo si è passati anche al cyberbullismo. Flavia racconta che alcune compagnie di classe hanno approfittato di un momento in cui le era girata di spalle per parlare con un professore e le hanno scattato una foto che è stata postata sui social. La ragazza precisa che lei non avesse nessun profilo sui social. Una sua professoressa si accorse di ciò che era accaduto e intervenne immediatamente. Si parlò di questo fatto sia con i genitori che con i ragazzi e, fortunatamente, tutto si risolse per il meglio. Durante il Natale della terza media a Flavia venne regalato un netbook per scrivere la sua tesi per l’esame. Col permesso dei genitori, la ragazza creò un account su Skype per restare in contatto con i suoi parenti e con delle compagnie di classe. Grazie a questo account e ad una sua compagnia venne a sapere che qualcuno si spacciava per Flavia su Facebook da non si sa quanto tempo e che questo profilo sparlava di lei e delle persone a lei care. Con l’aiuto del padre e di amiche, Flavia riuscì a recuperare le chat e il padre scrisse a questo profilo, invitandolo ad eliminarsi al più presto per non incorrere in una denuncia. Per fortuna, il profilo sparì e i colpevoli vennero smascherati, di questa vicenda se ne parlò anche a scuola.

Un genitore e uno dei bulli dissero frasi del tipo “Era una ragazzata, stavamo solo giocando”, “Che ne sai che era per te? In fondo il tuo cognome non era scritto nemmeno nel modo corretto”. La vicenda terminò lì ma non per come si sentisse Flavia, non essendo estroversa e dunque, non riuscendo a stringere amicizie, stava male nel pensare di perdere anche le poche amicizie.

Il settembre seguente, all’inizio del primo liceo, venne creato un nuovo profilo che, dopo averle arreccato vari problemi sul piano sociale, scomparve nel giro di un paio di giorni. Flavia si accorse dell’esistenza di questo profilo perché i colpevoli le avevano rubato le foto dal suo account.

La ragazza ha trascorso quegli anni cercando di non far vedere che stesse male ma, invece, aveva tanto bisogno di essere aiutata, pensava di essere una persona sbagliata e piangeva tanto.

Flavia ringrazia i suoi genitori e chi l’ha aiutata a stare meglio, tra cui gli amici Scouts, del teatro e gli ex insegnanti.

Dopo gli atti di bullismo e cyberbullismo subiti, Flavia gira l’Italia con la Polizia di Stato per raccontare la sua storia affinché ciò che ha subito lei non capiti ad altri giovani.

La ragazza consiglia di parlare se si è vittima di queste forme di violenza e anche se si è testimoni di questi fatti.

Flavia afferma di non avere piu paura dei belli e di stare bene per il fatto di essere unica e irripetibile, come tutte le persone.

 

Sara Tuveri

Last modified: 10 Gennaio 2022