Michele Ruffino, vittima di bullismo anche durante il suo funerale.

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Michele cresce in una famiglia che lo ama e sostiene nella sua crescita, incoraggiandolo senza mai fargli mancare il proprio affetto.

Quando Michele ha 6 mesi manifesta malessere fisico dopo la somministrazione del richiamo di un vaccino che,dopo vari controlli, risulterà scaduto. Il bambino presenta sintomi quali febbre, ipotonia degli arti e non riesce a camminare. Per i primi anni di vita Michele non potrà giocare con i suoi amici ma, grazie alla pratica di cure e terapie, il bambino riesce a camminare e a correre. Tuttavia la sua camminata rimane incerta e, frequentando le scuole Medie, i compagni prendono in giro Michele definendolo “handicappato”, lo bullizzano e lo emarginano. Dunque il ragazzo inizia a chiudersi in se stesso e, per cercare un modo di stringere amicizie, apre un canale su YouTube, nonostante i suoi compagni continuino ad emarginarlo.

Michele sceglie l’Istituto Alberghiero perchè il suo sogno è diventare pasticcere e fatica tanto per affrontare gli studi. Purtroppo anche alle scuole Superiori il bullismo nei suoi confronti prosegue, i compagni lo definiscono “gay”, gli dicono che non meriti di vivere perchè sia “storpio”, “Non puoi dare niente alla società”, durante le lezioni di Educazione Fisica alcuni ragazzi gli sputano addosso e il ragazzo inizia a credere che il modo in cui venga definito sia la verità.

La sua passione per la pasticceria risente di questa situazione dolorosa e diviene oggetto di scherno nonostante Michele sia molto bravo e si applichi.

La vita di Michele sembra segnata dalle sofferenze già da quando sia piccolo e anche durante l’adolescenza, infatti i genitori si rendono conto della sua tristezza e malessere quando il loro figlio sia triste e abbia gli occhi lucidi. I genitori del ragazzo lo incoraggiano a non dar ascolto alle cattiverie e di rispondere ai bulli ricorrendo all’educazione ma Michele si spegne ogni giorno di più.

Arriva la data del 23 febbraio del 2018, Michele torna a casa, pranza con i suoi genitori, si cambia ed esce per fare una passeggiata. Mamma Maria, non vedendolo tornare, lo chiama e lui le dice che si trovi al Castello di Rivoli e che dopo un po’ sarebbe tornato a casa. Purtoppo dopo poco tempo i Carabinieri chiameranno la mamma per comunicarle che, purtroppo, il loro amato figlio non ci sia più in quanto si sia gettato dal ponte…

Prima del tragico gesto, Michele scrive e consegna una lettera ad una sua amica e poi questa missiva passerà tra le mani di altri coetanei. Michele scrive al migliore amico che sia l’unico a capirlo, a calmarlo e ad andare avanti, lo ringrazia per tutto ciò che abbia fatto per lui ma che sia arrivato il momento di dirgli addio in quanto, quando l’amico leggerà questa lettera, lui non ci sarà piu. Nonostante alcuni ragazzi abbiano letto la lettera nessuno avviserà i genitori e, anzi, si mettono d’accordo tra loro per non far sapere delle parole scritte da Michele in quanto risulterebbe omissione di soccorso e loro avrebbero potuto salvargli la vita.

Purtoppo le cattiverie contro Michele non terminano neanche il giorno del suo funerale in quanto un ragazzo, vedendo una foto del defunto, commenta:”Ma questo in foto non è Michele, lui era storpio. E’ meglio in foto che da vivo”. Un parente di Michele riferisce questa frase alla sua famiglia che quererelà il ragazzo e il magistrato archivia questa totale mancanza di rispetto come:”Commento infelice, ma era la realtà che tutti conoscevano e che faceva soffrire Michele”. Decisione del magistrato che lasci senza parole e con tanta sofferenza.

Ancora oggi i genitori di Michele attendono risposte su atti di bullismo subiti dal figlio, in quanto sia stato preso in carico solo grave episodio durante il funerale, ma non il contesto di dolorosa situazione nella quale versasse il figlio proprio per aver subito bullsimo ed emarginazione. I genitori vorrebbero che i ragazzi che hanno avuto atteggiamenti bulli  nei confronti del figlio venissero rieducati, infatti hanno fondato l’Associazione “Miky Boys” dedicata alla sensibilizzazione dei giovani per prevenire e combattere il fenomeno del bullismo.

Mando un forte abbraccio alla famiglia di Michele, ragazzo straordinario,

Sara Tuveri

 

 

 

Last modified: 15 Giugno 2021