La storia di Giorgia, le dicevano: “Sei esagerata, è tutto inventato” Ma aveva una sindrome molto rara.

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Giorgia è un’educatrice di 24 anni, abita a Ferrara, ha studiato al conservatorio ed è molto attiva nell’Azione Cattolica nella parrocchia d’appartenenza. Sin dal primo anno della frequentazione delle scuole Superiori iniziano a manifestarsi gli atti di bullismo da parte di compagni ed insegnanti. I compagni di scuola la deridevano definendola “Bondy Beach”, riferendosi ad un parco acquatico in provincia di Ferrara, in quanto Giorgia sudava molto, la prendevano in giro quando lei si faceva male o avesse stampelle o tutori dicendole che facesse finta di stare male. Durante una gita a Londra trascorsa con evidenti problemi fisici, nessuno dei compagni ha aiutato la compagna nelle difficoltà e, tornando a casa le è sopraggiunta la febbre a 40. Dopo vari controlli ed analisi a Giorgia è stata diagnosticata una sospetta “Sindrome di Ehlers-Danlos”, una malattia rara che colpisce i tessuti connettivi e porti alla lussazione delle articolazioni. Purtroppo, oltre che i compagni di classe, anche i professori definiscono Giorgia esagerata e ritenevano che lei prendesse in giro che stia davvero male! A questa situazione di sofferenze si aggiunge un altro evento durante la frequentazione della quinta superiore, in quanto a Giorgia viene diagnosticata la dislessia e la discalculia. Parlando con la professoressa di
Scienze Umane, Giorgia decide di rendere partecipe la sua classe di questi suoi disturbi dell’apprendimento. Il giorno seguente, la ragazza entra in classe e, senza che i compagni si accorgano della sua presenza, hanno commentato
la condizione di Giorgia come ottenuta avendo pagato i medici per avere la diagnosi. Anche in questo caso, i compagni ritenevano che la sua situazione fosse inventata.
Agli atti di bullismo si aggiunge anche escludere la compagna da feste di compleanno, cene di classe ed altri eventi, con conseguente malessere e sfogo nel pianto di Giorgia.
I 5 anni delle scuole Superiori hanno segnato la vita personale della ragazza che, ancora oggi, faccia fatica ad instaurare rapporti stretti con gruppi di coetanei. Il senso di inadeguatezza da lei provato persiste ancora oggi ma, grazie ad un
percorso psicologico, iniziato già durante la frequentazione delle scuole Superiori, si è resa
conto di non doversi sentire in colpa, né vergognarsi in quanto sono stati i compagni ed
insegnanti ad aver esagerato ed infierito nei suoi confronti.
Giorgia ritiene che sia importante parlare di bullismo, sia da chi lo subisca, sia da chi ne sia
spettatore, e questo esporsi è di incoraggiamento a chi non abbia il coraggio di farlo. Molte volte
non si vede ciò che ci sia dietro certi meccanismi di bullismo che, non sempre, avvengono tramite
violenza fisica.
La testimonianza di Giorgia è molto importante e di grande esempio,
Grazie, Sara Tuveri

Last modified: 22 Giugno 2021