Ivan Cotroneo: “Il mio film, un bacio contro il bullismo”

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Un bacio e tutto può cambiare. Nel nuovo
film di Ivan Cotroneo, una storia d’amicizia. Ma anche di discriminazione e di
bullismo.

Dopo “La kryptonite nella borsa”, ambientato a
Napoli, raccontato secondo il punto di vista di un bambino di nove anni, questa
volta i protagonisti sono tre liceali….

“Tre ragazzi considerati diversi, che trovano conforto all’emarginazione nella
loro amicizia. Blu è vista come una ragazza facile, Antonio passa per essere
uno stupido e Lorenzo è gay. Soffrono l’emarginazione e sono vittime di
bullismo”.

Per questo ha deciso di presentarlo nelle
scuole prima ancora di farlo uscire nelle sale?

“Sì, finora l’hanno visto 2500 ragazzi e le reazioni sono state molto
interessanti. Il film è soprattutto per loro”.

Particolarmente significativo, dunque,
l’incontro con i ragazzi del suo ex liceo, il Vittorio Emanuele…

“Infatti non vedo l’ora”.

Lei ha lasciato Napoli molto giovane, alla
volta di Roma. Difficile fare cinema nella sua città?

“In realtà è a Napoli che ho cominciato, collaborando come aiuto-regista e
sceneggiatore ai film di Pappi Corsicato. Ma il cinema si fa a Roma”.

Le dispiace che a Napoli, città ricca di storie
e di talenti, non si sia sviluppata un’adeguata industria del cinema?

“Sì, ma questo non mi ha impedito di realizzare nella mia città il mio
primo film, “La kryptonite nella borsa”, mentre per “Un bacio” ho scelto il
Nordest. Con il mio produttore Nicola Giuliano, anche lui napoletano, ci
spostiamo là dove è possibile realizzare le nostre storie”.

In “Kryptonite” viveva la Napoli dei primi anni
‘70, lei era un bambino ma la ricostruzione d’epoca è perfetta…

“Perché ero un bambino molto attento. Degli anni ‘70 ho assorbito molto:
la musica, il clima di confronto, di libertà, di rispetto per le
diversità”.

Oggi i tempi sono cambiati? “Un bacio” racconta
questo cambiamento?

“Direi di sì, purtroppo. I tempi sono cambiati. La ricchezza vale più
della cultura, l’aspetto fisico più della sensibilità, la furbizia più
dell’intelligenza. Ho fatto questo film per raccontare a chi ha trent’anni meno
di me che non dev’essere necessariamente così. Che non ci si può sentire soli e
infelici perché si veste in modo diverso, si hanno passioni diverse o una
sessualità diversa. Ma un ragazzo di sedici anni non ha gli strumenti per
difendersi”.

Il cinema può aiutare?
“Le storie, che si tratti di film o di romanzi, aiutano a vivere e a
capire. Per me è stato così, spero possa esserlo anche per gli altri”.

Ha saputo che, secondo un rapporto
dell’Arcigay, a Napoli si registra un forte incremento nella denuncia di
episodi di omofobia?

“Sì, e la cosa da napoletano mi inorgoglisce”.

Parlava di musica. Una scena molto emblematica
di “Kryptonite” è accompagnata da un classico di David Bowie, “Life on Mars”.
Sarà costato un bel po’…

“Non so, immagino di sì. Ma i miei produttori sanno che sulla musica sono
inflessibile. Se voglio un brano per una scena, dev’essere quello. Nel caso di
Bowie, volevo rendere omaggio a un gigante che ha cambiato il rock e molte
altre cose”.

E le musiche di “Un bacio”?
“Mika, Lady Gaga, Placebo. Ma a un certo punto i tre protagonisti scoprono
la musica degli anni ‘80, quella dei loro genitori. E quindi via con Blondie,
Billy Idol, New Order”.

(http://napoli.repubblica.it/cronaca/2016/03/30/news/ivan_cotroneo_il_mio_nuovo_film_un_bacio_contro_il_bullismo_-136515910/)

Last modified: 23 Settembre 2023